Il 30 agosto scorso la Regione ha concesso a Ma&d Power Engineering Spa (Ma&d), società milanese impegnata nello sviluppo di infrastrutture energetiche e ambientali, l’autorizzazione per la realizzazione nel nucleo industriale dell’Aquila (Bazzano Sud) di un impianto di produzione di energia elettrica e termica a biomasse solide di origine agricola e forestale.
A seguito del nulla osta, la parola passa ora a «Futuris Aquilana Srl» società attiva nel settore delle energie rinnovabili, in particolare delle Biomasse, che realizzerà e gestirà l’impianto. La nuova società sarà partecipata all’86% da Futuris SpA e al 14% da Ma&d.
Futuris Aquilana inizierà la realizzazione dell’impianto nell’autunno del 2010 per avviare la produzione nei primi mesi del 2012. L’investimento previsto è pari a 30 milioni di euro e consentirà la creazione di circa 20 posti di lavoro, destinati agli addetti all’impianto, e di circa 80 unità equivalenti legate all’attività di filiera.
«Questa operazione» spiega una nota della società «porta a compimento un percorso che ha visto coinvolti attivamente anche gli Enti locali, territoriali e le pubbliche amministrazioni del territorio aquilano e della Regione Abruzzo. L’autorizzazione ottenuta è dunque l’atto finale di un processo caratterizzato da una forte concertazione tra le parti e dalla conciliazione tra obiettivi imprenditoriali e esigenze del territorio che hanno portato, in fasi successive, anche alla costituzione di una Società Consortile di filiera (Energia e Territorio) destinata a sviluppare l’approvvigionamento dell’impianto. Si costituisce così in Italia una delle prime filiere agricole e forestali energetiche, basate sul principio della filiera corta (la biomassa proviene da un bacino entro i 70 km di distanza dall’impianto). Un caso esemplare di economia sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale ma anche territoriale».
NOTA 1: l’impianto dovrebbe sorgere dov’è il puntino blu (la scheda parla di “area” di intervento). Nel cerchio di 5 kilometri, frazioni del Comune dell’Aquila (Paganica, S.Elia, Bagno, ecc.), aree periferiche del capoluogo, insediamenti c.a.s.e. e MAP, porzioni dei Comuni di Fossa, Barisciano, Poggio Picenze; insediamenti produttivi, sedi provvisorie di edifci pubblici (Tribunale, Archivio di Stato, ecc.); beni ambientali e paesaggistici; il fiume Aterno; ecc.
NOTA 2 : rendering dell’impianto “tipo”: alcuni ettari di terreno per le costruzioni, i depositi del “cippato” (ben più ampi di quello che è stato disegnato), aree di sosta e di manovra per autocarri, camino fumi che può arrivare sino a 50 metri di altezza, elettrodotti, condutture dell’acqua di raffreddamento, scarichi, sistemi di sorveglianza e controllo, ecc.
Nei rendering, gli alberelli non mancano mai, perchè “riempiono” e fanno “eco-sostenibilità”.
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